E' il 18 gennaio 2017, 40 persone rimasero bloccate dalla neve nell'hotel di Rigopiano, ai piedi del Gran Sasso. Nel pomeriggio, attorno alle ore 17, l'edificio fu travolto da una valanga staccatasi dal Monte Siella morirono 29 persone. L'allarme lanciato da un cuoco ospite dell'hotel rimase inascoltato per circa due ore. Accorsi sul luogo della tragedia i soccorritori riuscirono a trarre in salvo solo pochissimi sopravvissuti, 11 in tutto mentre per le altre 29 persone non ci fu niente da fare. .
L'Associazione Il Mondo Che Vorrei, che non sarà presente alla cerimonia del ricordo della strage come lo ha fatto in tutti questi anni, causa le restringenti norme sulla pandemia, si stringe al dolore delle famiglie delle 29 vittime della tragedia di Rigopiano, alle loro sofferenze e a quelle di quanti, nella maledetta notte di cinque anni fa hanno perso i loro cari. Cinque anni trascorsi da una strage senza verità come spesso nel nostro paese accade. Ad oggi infatti il processo che dovrà stabilire eventuali responsabilità deve ancora cominciare. Sono 25 gli imputati nel processo penale riunito al procedimento per depistaggio che vede altri 5 imputati. Di questi 30, ben 29 hanno scelto il rito abbreviato. La speranza è che prima possibile si giunga almeno alla sentenza di primo grado, la prescrizione purtroppo incombe.