Un compleanno speciale oggi....l'Associazione Il Mondo Che Vorrei Onlus.... compie 12 anni... di lotte per la GIUSTIZIA-VERITA' di una strage, quella del 29 giugno 2009 che si poteva evitare.
Di seguito riportiamo un articolo della nostra Donatella Francesconi pubblicata da il giornale Il Tirreno datato 25-04-2010.
«Le ustioni lasciano sempre cicatrici: ecco, i morti di Viareggio sono le nostre cicatrici»: era il 24 aprile 2010 e a Viareggio nasceva ufficialmente l’associazione “Il mondo che vorrei”, nata per riunire i familiari delle 32 vittime del disastro ferroviario dell’anno prima, 29 giugno 2009. A parlare così, la mattina della presentazione della associazione in una sala gremita, il medico Antonio Di Lonardo, alla guida del reparto dell'ospedale pisano che aveva accolto tanti dei feriti di quella notte maledetta. Dieci anni dopo è ancora così: le 32 vittime del deragliamento del treno carico di Gpl sono ancora le cicatrici di un intero sistema ferroviario tra Italia ed Europa. Quel sistema ferroviario che due sentenza hanno messo sotto accusa e per la cui sicurezza l’associazione, Viareggio che le è sempre stata vicina, i tanti ferrovieri stretti intorno a “Il mondo che vorrei”, non hanno smesso un minuto di battersi .«Un percorso che neanche lontanamente immaginavamo», è la voce della associazione oggi costretta tra le mura di casa, come tutti, ma sempre attiva con la lettera destinata ai viareggini e la Versilia tutta: «Uniti ottenniiamo l'approvazione di una legge che permetterà ai familiari di non cedere al ricatto del risarcimento assicurativo, ma di esserci e camminare insieme in un degno processo. Sempre più persone offrono con tutto il cuore il loro impegno ed il loro tempo. Nasce il Comitato nazionale, che coordina le associazioni di familiari e cittadini delle più disastrose, e sovente impunite, stragi italiane. Siamo sempre di più e con maggiore forza e consapevolezza ci mobilitiamo. Per questo vi diciamo grazie».E poi la vicenda giudiziaria, i timori, le speranze, il lavoro di approfondimento e conoscenza di tutti gli aspetti, da quelli tecnici a quelli legali: «Entrambi i collegi giudicanti hanno condannato 16 imputati e 5 società, per le gravi responsabilità nella tragedia in cui hanno perso la vita 32 persone e per le profonde ferite alla nostra città. Ci siete stati vicini sia nella vicenda giudiziaria che in tantissime iniziative, ed anche per questo vogliamo dirvi grazie». Grazie perché verità e giustizia non erano scontate nella vicenda del disastro ferroviario di Viareggio che hanno sentito ripetere l’azienda di Stato, Ferrovie, di non avere responsabilità alcuna, come non responsabili erano i manager Fs. A cominciare da quel Mauro Moretti, oggi condannato in primo e secondo grado a 7 anni di carcere, il quale - neppure due mesi dopo la nascita della associazione, il 2 giugno 2010 - fu insignito del riconoscimento di Cavaliere del lavoro dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un riconoscimento contro il quale i familiari delle vittime e Viareggio si battono da 10 anni.Un cammino che “Il mondo che vorrei” non ha fa fatto e non fa da sola: «È doverosa la nostra gratitudine anche nei confronti di chi, in prima linea, è impegnato ogni giorno nella lotta per la sicurezza: i ferrovieri e Assemblea 29 giugno, sempre al nostro fianco. Ringraziamo Riccardo Antonini, con il suo contributo prezioso ed incondizionato che da 10 anni cammina assieme a noi e che ha pagato un prezzo per la sua umanità e il suo sostegno: il posto di lavoro. Ringraziamo gli amici delle “Tartarughe lente” per tenere viva, ogni giorno, la memoria con la Casina dei ricordi».Immancabile la promessa, incisa nei cuori di tutti: «Continueremo a lottare perché verità, giustizia e sicurezza si affermino senza se e senza ma». Donatella Francesconi