In silenzio surreale i numerosi presenti hanno seguito le parole di Marco Piagentini nell’aula del Senato il 18 febbraio dove era in svolgimento il convegno “Uniti contro la prescrizione”
“Anche se con dolore, siamo stati sempre presenti. Dall’incidente probatorio, all’udienza preliminare. In tutte le oltre 160 udienze del dibattimento per il primo grado e alle 30 e più per il processo d’appello a Firenze. Vogliamo credere ancora nella giustizia, ma come ci dobbiamo sentire oggi dopo che due dei quattro capi d’imputazione, lesioni colpose e incendio colposo, alla sentenza d’appello sono stati cancellati in nome della prescrizione? Questo Stato mi deve dire di cosa sono morti i miei figli. Cosa devo rispondere a Leonardo, il mio unico figlio sopravvissuto alla strage, quando mi domanda ‘perché?’ Perché si cancella la verità? Io non so cosa rispondergli troppe stragi ci sono state e troppi processi hanno nascosto la verità. Il processo sta per giungere all’ultimo grado di giudizio. Arriva in Cassazione con un pericolo mortale: il capo d’imputazione di omicidio colposo plurimo rischia di andare in prescrizione. Ci potremmo ritrovare dopo 11 anni con un nuovo ‘caso Eternit’, dove le morti di donne, uomini e bambini non hanno significato e insegnato niente”.