La triste e bruttissima notizia della morte di Emiliano Favilla ha turbato non poco i soci dell'Associazione Il Mondo Che Vorrei che ha da sempre sostenuto le battaglie per la verità e giustizia sulla strage del 29 giugno 2009 e per la sicurezza sui luoghi di lavoro
In questi ultimi anni, Emiliano ha combattuto fin che ha potuto, ma il male ha avuto il sopravvento anche nei confronti di un combattente quale lui è stato.
Conosciuto come politico -afferma Marco Piagentini presidente dell'Associazione Il Mondo Che Vorrei ONLUS-, poi come sostenitore e documentarista dell’associazione, infine come amico..esempio di correttezza e sensibilità. Ci sono lezioni che nemmeno alla Bocconi sarebbero in grado dare. Un altro pezzo della battaglia per la giustizia che se ne va. Alla fine si comprende come non conta, nella strada che fai dove arrivi, ma come la percorri.
Due giorni fa, il 10 gennaio, ha chiesto di incontrarmi -dice Riccardo Antonini- per annunciare che questa sua battaglia si era conclusa e 'consegnarmi' alcune raccomandazioni e impegni. Un mese fa, il 5 dicembre, anche se molto sofferente, era nel luogo della Memoria e della Solidarietà per la strage ferroviaria del 29 giugno 2009, alla presentazione degli Atti del Convegno su "Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro". Protagonista attento e attivo di tante iniziative a sostegno della battaglia dei familiari di Viareggio. Pochi giorni fa, il 29 dicembre, siamo stati in compagnia con altri ex-ferrovieri.
Emiliano Favilla è esposto al bagno 'Venusta2', dove risiedeva, a Lido di Camaiore.