Giovedì 22 luglio, Associazione Il Mondo Che Vorrei e Assemblea 29 giugno hanno svolto un presidio di protesta al Tribunale di Lucca, per informare e denunciare che a sei mesi e mezzo dalla sentenza della IV sezione della Corte di Cassazione, le motivazioni sulla vergognosa sentenza ancora sono latitanti. Per i familiari e per tutta Viareggio questo fatto è una violenza dello Stato nei confronti di persone semplici, normali che hanno subito una tragedia imprescrittibile e aspettano una giustizia.
La c.d. legge Bonafede del 20 gennaio 2020 bloccava la prescrizione dopo il 1° grado. In qualche modo una ‘risposta’ al dolore, alla rabbia, alla determinazione di familiari di numerose stragi, tra l’altro rimaste anche impunite.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta dell’attuale ministra, Cartabia, ha ‘sentenziato’ che il processo di secondo grado/appello si dovrà celebrare in due anni, quello di Cassazione in un anno. Se non vengono rispettati questi tempi scatta la c.d. ‘improcedibilità’, cioè il processo è defunto e gli imputati/colpevoli usufruiscono dell’amnistia mascherata.
La ‘giustizia’ prevede che quando questi imputati/condannati sono benestanti o ricchi possono pagare profumate e salate parcelle ad avvocati, periti e consulenti, abili nel far sforare i tempi per rendere lettera morta i processi. La storia, l’esperienza e la realtà questo insegnano!
La ministra Marta Cartabia, in una intervista sul ‘Corriere della Sera’ del 10 luglio 2021 sostiene: “La Cassazione ha impiegato meno di un anno per la pronuncia sulla strage di Viareggio”..... Mente sapendolo o mente incoscientemente, la ministra?
La sentenza di secondo grado grado/appello si è tenuta il 20 giugno 2019 a Firenze, quella di Cassazione l’8 gennaio 2021 (un anno e mezzo dopo) a Roma; la sentenza di primo grado il 31 gennaio 2017 a Lucca e quella di secondo grado/Appello due anni e mezzo dopo. Il tutto in presenza di una permanente e sistematica mobilitazione popolare.
Il processo di Viareggio ha abbondantemente sforato sia per il 2° grado che per la Cassazione i termini della decisione CdM/Cartabia. Con questa legge il processo del disastro ferroviario sarebbe defunto due anni dopo la sentenza di 1° grado, cioè il 31 gennaio-1° febbraio 2019.